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Sabaudia
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SABAUDIA (LT)
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Pro loco Sabaudia
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PRO LOCO SABAUDIA PROMUOVE
IL TERRITORIO IN ITALIA E ALL'ESTERO, ORGANIZZA E INCENTIVA ATTIVITA' TURISTICHE, CULTURALI E ECCELLENZE ENOGASTRONOMICHE
PRO LOCO
CITTA' DI
SABAUDIA
SABAUDIA
GASTRONOMIA e PRODOTTI TIPICI
Ittica Lago di Paola
L’economia di Sabaudia si basa sull’agricoltura e molte sono le fattorie presenti sul territorio alcune delle quali anche con servizi di agriturismo. Si coltivano principalmente ortaggi e frutta come pomodori, peperoni, zucchine, melanzane, meloni, angurie e kiwi che hanno un particolare sapore dovuto alle caratteristiche del terreno. Non manca l’uva. Utilizzata anche dalle cantine locali per la produzione di vini che si stanno sempre più affermando, tra questi va certamente segnalato il tradizionale moscato di Terracina, sia nella versione secca che passita. Apprezzata, soprattutto in Nord Europa, è la produzione di fiori non solo mediterranei ma anche tropicali come orchidee, strelitzia e bouganville. Diffuso l’allevamento bovino caratterizzato dalle bufale, simbolo stesso delle paludi. La mozzarella di bufala pontina è sicuramente il formaggio più conosciuto e apprezzato anche se altri formaggi non sono da meno, come la provola, il caciocavallo e la ricotta. Nonostante non abbia un porto che possa favorire la pesca, Sabaudia ha una storica produzione di pesce naturale nel Lago di Paola a cui si aggiunge un’ottima produzione di frutti di mare che da queste acque salmastre assumono un gusto particolare.
Cantina Sant' Andrea
Difficile parlare di “tradizione” gastronomica, Sabaudia è troppo giovane. Si può però parlare di una gastronomia locale che sta sempre più crescendo. Le persone provenienti da luoghi diversi che si sono trovate a Sabaudia hanno portato le proprie tradizioni familiari. Alle famiglie ciociare già presenti nell’Agro Pontino, si aggiunsero negli anni ‘30 le famiglie provenienti dal Veneto, dal Friuli e dall’Emilia; a queste, negli anni ’60, si aggiunsero famiglie di campani e siciliani. Portarono le proprie specialità che inevitabilmente si adattarono ai prodotti del territorio. Esempio tipico è la polenta con carne di bufala brasata in un sugo di pomodoro, un perfetto mix di storie e cultura oltre che di sapori. Ai piatti tipici della pastorizia laziale come l’abbacchio e l’agnello, si aggiunsero così quelli delle varie culture contadine degli emigranti: dalla polenta servita in tanti modi, da “lenta a fritta”, ai cappelletti, tortellini e tagliatelle. Non mancano poi piatti e cibi che, sebbene fatti in modo diverso, uniscono tutte queste culture: pasta e fagioli, salsicce ed insaccati, formaggi freschi e stagionati magari accompagnati daiprofumatissimi mieli locali. Il turismo soprattutto estivo ha portato una crescente richiesta di piatti di mare oggi diventati a tutti gli effetti piatti locali. Valore aggiunto sono i prodotti eccellenti pescati nel mare del Circeo e di Ponza, oppure nel Lago di Paola. L’importante produzione di ortaggi di grande qualità prodotti nel territorio accompagna i piatti e le stagioni. E non mancano i dolci; la pasticceria napoletana prevale con le sue pastiere, babà e sfogliatelle ma cannoli e millefoglie, frappe e krapfen, gelati e semifreddi, anche qui rappresentano le genti di tutti Italia che qui si sono incontrate.